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È dal I al IV sec. d. C. che il Cristianesimo si sviluppa in maniera decisiva, modificando le proprie strutture organizzative di pari passo con la costruzione di un impianto dottrinario che utilizza modelli teoretici e linguaggi della filosofia greca, filtrati e reinterpretati alla luce della verità rivelata. Questo incontro con la cultura greco-ellenista comporta sia un definitivo distacco con la tradizione giudaica sia l'inizio del lungo cammino di ellenizzazione della nuova religione, con l'assorbimento della cultura greca nella nascente teologia cristiana. Tutto questo non può non avere conseguenze sulla stessa trasmissione della figura di Gesù e, quindi, del contenuto del suo messaggio. L'autore esplora, in questo saggio, quanto del cristianesimo sia rimasto fedele all'insegnamento originale e alla predicazione delle prime comunità, quanto sia il prodotto di una complessa interpretazione dottrinaria e, infine, quanto costituisca la conseguenza di un raffinato processo di ellenizzazione, interrogandosi sui rapporti tra il cristianesimo e le altre culture religiose e filosofiche, tra una religione e l'ambiente socio-culturale della sua propagazione.